Nel 1887 venne pubblicato “Uno studio in rosso”, il primo romanzo di Sir Arthur Conan Doyle con protagonista Sherlock Holmes, il detective famoso per l’eccellente capacità deduttiva.
Ma cosa c’entra tutto questo con il nostro progetto di home office?

C’entra perché Sherlock ha molto in comune con la nostra filosofia, come l’attenzione maniacale per i dettagli e la convinzione che “le piccole cose sono di gran lunga le più importanti”. E poi ci piaceva l’idea di parlare del nostro progetto facendo un parallelismo con il famoso studio di Baker Street.
La “study room” di Sherlock è iconica tanto quanto le incredibili abilità dell’investigatore. Non è solo un luogo di lavoro, ma un’oasi che racconta molto degli interessi, delle passioni e della personalità di chi la vive.
Soprattutto, lo studio è uno spazio in cui la mente si ritaglia il suo tempo per studiare, vagare e spaziare tra i pensieri, stimolata da un ambiente suggestivo, carico di fascino e personalità.
Per questo abbiamo deciso di chiamare il nostro progetto “uno studio in lusso”: la progettazione di un angolo home office che non somiglia propriamente a un ufficio moderno, ma a un luogo di raccoglimento che sembra uscito da un libro. Uno spazio intimo dove la mente può viaggiare in libertà, rilassarsi oppure concentrarsi, immergendosi in un’atmosfera opulenta, ricca di suggestioni e dallo spiccato gusto per il dettaglio.
Progettare uno studio di casa, la sintesi perfetta tra home office e luogo di piacere
Storicamente, lo studio di casa è un ambiente riservato alle attività di studio, lavoro o lettura. Questa camera era tipica delle dimore dei personaggi di ceto alto borghese o aristocratico, che adibivano una stanza apposita sia a luogo di lavoro (come il nostro moderno ufficio) sia a sala privata in cui dedicarsi all’arte del pensiero e al piacere della lettura: il luogo dove, appunto, “si studia”.
Le stesse parole studio e studiare derivano dal latino studium, che significa non solo “zelo, diligenza e applicazione”, ma anche “passione, amore, ardore”.
Insomma: abbiamo tutte le ragioni per poter dire che lo studio è, almeno tradizionalmente, lo spazio dove convivono equamente il dovere e il piacere.
Oggi, lo studio di casa è stato soppiantato prevalentemente dall’ufficio, quell’home office in cui la dimensione della produttività ha preso il sopravvento sull’idea di una camera dedicata al piacere per l’erudizione e l’evasione.
Comunque lo si chiami (o lo si intenda), lo studio casalingo ha bisogno di un setting particolare.
È essenziale che layout, colori e stili favoriscano la concentrazione. Parallelamente, la stanza deve stimolare una qualche forma di piacere. Perché sentirsi a casa è essenziale per pensare bene!
Uno studio home office è di solito composto da scrivania, sedute come poltrone e chaise longue, scaffali e librerie. Ma non conta solo ciò che è dentro la stanza: a impattare sul senso di raccoglimento è soprattutto ciò che sta intorno, ovvero le pareti e le tende.
La scelta di una carta da parati, un rivestimento o una vernice colorata può contribuire a definire un ambiente più incline al raccoglimento e alla concentrazione. Oppure pensiamo ancora una volta all’importante contributo delle tende nel filtrare e ostacolare la luce a seconda delle proprie necessità di lavoro o di intimità.
Questi sono tutti aspetti da prendere in considerazione quando si deve progettare un ufficio, un home office o uno studio privato.
Il nostro progetto di studio privato per un attico a Bologna
Avevamo già parlato del nostro progetto per l’ingresso elegante di un attico a Bologna, realizzato in collaborazione con l’Architetto Stefania Tognoloni dello Studio Tognoloni di Rimini. Ora torniamo nello stesso attico per esplorare da vicino il nostro progetto di interior design per lo studio privato della residenza.
La camera ha tutta l’aria di uno studio tradizionale, una camera per la lettura che diventa angolo di relax e di lavoro. Lo conferma la scelta dell’arredamento, che vede l’inserimento di comode sedute, imponenti armadi con ante dorate e punti luce di incredibile classe.

Come cornice, abbiamo optato per un sistema di doppie tende, usando come tenda giorno la morbida caduta in lino del Cordier di Dedar, in continuità con il soggiorno, e come sopratenda lo splendido This Must Be The Place nella variante 02 coromandel, sempre a firma Dedar.

This Must Be The Place è un tessuto jacquard armonico, frutto del lavoro di Icinori, la coppia di illustratori, editori e stampatori Raphael Urwiller e Mayumi Otero, maestri nell’arte della serigrafia.

La ricchezza dei dettagli è il risultato dell’intersezione di 160 finissimi filati al centimetro, che disegnano un tessuto dal sapore onirico in cui creature alate dalle sembianze di fenici osservano un panorama di architetture metafisiche sospese nel tempo e nello spazio. Un’opera d’arte perfettamente integrata con l’arredo dello studio.
Se ti è piaciuto il nostro progetto e vorresti progettare anche tu il tuo studio secondo la nostra filosofia, ti consigliamo di prenotare un appuntamento in showroom per parlare con i nostri designer.